I sentieri dell'Aspromonte
L'Aspromonte offre la possibilità di percorrere a piedi affascinanti tragitti, dai più comodi e ben individuati dalla segnalazione a quelli più impervi, lunghi e avventurosi. I percorsi segnati sono parecchi. Ai meno pratici di escursioni si consigliano quelli che si snodano nei dintorni di Gambarie.
Il sentiero che conduce da Gambarie a Montalto (segnavia rosso-bianco-rosso e n° 205, tempo 9 ore per l'andata e il ritorno) parte dalla statale 183, a 300 metri da Piazza Mangeruca. Sale dalla sorgente Acqua della Face e alla Piazza Nino Martino, quindi scende verso la località Caddeo per poi risalire verso le radure di Materazzelli, e condurre infine ai piedi del Montalto.
La cima di quest'ultimo, da cui si domina tutto l'Aspromonte, si raggiunge mediante un tragitto in lieve salita, ed è caratterizzata da una statua del Redentore e da un'altrettanto suggestiva rosa dei venti, entrambe in bronzo.
Da Gambarie al Mausoleo di Garibaldi l'itinerario è detto Sentiero Rosso (segnavia rosso e n. 209, tempo 5 ore per l'andata e il ritorno). Procede senza presentare difficoltà per pinete e faggete che a volte lasciano spazio a caratteristiche radure in cui d'estate predominano il verde delle felci e il giallo delle ginestre. Lungo la via non mancano ruscelli e sorgenti. Si parte dalla statale 183, a qualche centinaio di metri di Gambarie.
Il percorso che va da Gambarie a Monte Basilicò è chiamato Sentiero Verde (segnavia verde e n. 210, tempo 5 ore per l'andata e il ritorno). Il monte, le cui pendici si colorano di verde in primavera, regala all'escursionista un silenzio assoluto e una luce irreale Il sentiero inizia dalla Statale 183, a 200 metri da Piazza Mangeruca.
Per giungere da Gambarie ai Piani di Melia si segue il Sentiero Giallo (segnavia giallo e n. 208, tempo 8 ore per l'andata e il ritorno). Bisogna dapprima seguire il Sentiero Rosso fino a Piano Vadi, quindi procedere diritto verso la sorgente Acqua del Monaco e il suggestivo Passo delle due Fiumare. Si raggiunge poi una strada sterrata che porta con facilità ai Piani di Melia, che si trovano vicino alle pinete d'Aspromonte più conosciute: quelle dei Piani di Carmelia.
Il percorso che va da Gambarie a Piazza Nino Martino è detto Sentiero Azzurro (segnavia azzurro e n 207, tempo 6 ore per l'andata e il ritorno). Coincide con i sentieri Rosso e Giallo fino a Piani Quarti, poi sale a destra verso la montagna e sfocia nel bosco in un agevole sentiero che, dopo qualche centinaio di metri, conduce a Piazza Nino Martino. Da qui si ammirano incantevoli panorami di Montalto, della Sicilia e dell'Etna.
Per andare dalla diga sul Menta alle cascate Menta-Amendolea (segnavia rossobianco-rosso e n 116, tempo 4 ore per l'andata e il ritorno), bisogna oltrepassare la fiumara Menta e salire per una strada sterrata fino a una biforcazione. Il sentiero è fra i più battuti èur non avendo come punto di partenza Gambarie. Il motivo sta nella brevità del percorso e nel meraviglioso spettacolo offerto dalle cascate. Alla loro base, la vasca naturale invita a un'immersione nelle giornate più calde.
Il Sentiero Italia (segnavia rosso-bianco-rosso, sigla SI e n 133) è un percorso che lega sud e nord d'Italia: si tratta di 5000 km da percorrere a piedi in 350 tappe. Consente di conoscere una nazione fatta di rari paesaggi e di pittoreschi centri abitati, ignorati dal turismo convenzionale. In Aspromonte il Sentiero Italia parte da Reggio Calabria e tocca Gambarie, Polsi, il Lago Costantino, S. Luca, Pietra Cappa e Zervò. I tratti sono percorribili ciascuno con tre-sette ore di cammino.
L'abbastanza impegnativo percorso circolare Platì-Piano Alati - Aria del Vento - Platì (sentiero n 111) richiede 5 ore.
I 120 km che vanno da Gambarie alle Serre prendono il nome di Sentiero del Brigante perché, al tempo delle colonizzazioni magno-greca e romana, costituivano un percorso battuto da ribelli, fuggitivi e banditi. Ancora prima fu invece un itinerario molto seguito dalle popolazioni sicanie e bruzio-lucane, per gli spostamenti lungo la penisola calabrese. Il sentiero (segnavia rosso-bianco-rosso e n 206) si sviluppa lungo la dorsale appenninica in direzione nord, e riveste importanza naturalistica oltreché storica. Occorrono 6-8 giorni di marcia.
Il percorso da Samo a Montalto (segnavia rosso-bianco e n 116), che congiunge la costa orientale dell'Aspromonte alla sua più alta vetta, è dedicato agli amanti della natura e soprattutto a chi è affascinato dalle tracce che l'uomo ha lasciato nei secoli con il suoi lavoro e la sua storia. Il sentiero per Montalto, percorribile in due giorni, attraversa paesaggi quasi irreali, costituiti da dirupi e anfratti, da vallate profonde e fiumare impetuose, da picchi assolati e da boschi così fitti che la luce quasi non vi penetra.
Ancora segni del passato ed esplosioni di natura sono protagonisti sul sentiero che va da Bova a Delianuova (segnavia rosso-bianco-rosso e n 128).
Il percorso consente, con 2-4 giorni di marcia, di valicare l'Aspromonte dal versante ionico a quello tirrenico. Gli abitanti della colonia greca di Delia risalirono la montagna allo scopo di insediarsi in zone più protette dagli attacchi dal mare. Alcuni si stabilirono a Bova, altri valicarono il crinale per fondare Paracorio, vicino Pedavoli. Questi ultimi nuclei abitati caratterizzano oggi l'importante centro di Delianuova, che si affaccia sulla Piana di Gioia Tauro e sul Tirreno. Il sentiero tracciato dagli abitanti di Delia è servito fino alla metà dell'800 a favorire i contatti e gli scambi fra la gente di Bova e quella di Pedavoli, specialmente in occasione delle rispettive feste patronali.
Oggi che esistono le strade rotabili, questo sentiero torna a vivere con tutta la sua storia per gli appassionati della montagna.
D'interesse storico-paesaggistico, il percorso circolare Samo-Precacore-Gole La Verde-Palecastro richiede 3-4 ore di cammino.
Il percorso Monte dell'Orgiata - Rocce S. Pietro - Pietra Cappa è contraddistinto dal n 112 e si percorre in 4 ore. Lasciato Monte dell'Orgiata (603 m), facilmente raggiungibile da Natile, si arriva attraverso una strada mulattiera alle rocce di S. Pietro (qui si possono individuare antichi giacigli scavati nella roccia da eremiti basiliani).
L'Antico Sentiero dei Greci (n 101) corrisponde al percorso Mammola - Fiume Torbido - Passo Sella - Santuario San Nicodemo - Passo Limina; richiede 3-4 ore di cammino.
L'Aspromonte offre la possibilità di percorrere a piedi affascinanti tragitti, dai più comodi e ben individuati dalla segnalazione a quelli più impervi, lunghi e avventurosi. I percorsi segnati sono parecchi. Ai meno pratici di escursioni si consigliano quelli che si snodano nei dintorni di Gambarie.
Il sentiero che conduce da Gambarie a Montalto (segnavia rosso-bianco-rosso e n° 205, tempo 9 ore per l'andata e il ritorno) parte dalla statale 183, a 300 metri da Piazza Mangeruca. Sale dalla sorgente Acqua della Face e alla Piazza Nino Martino, quindi scende verso la località Caddeo per poi risalire verso le radure di Materazzelli, e condurre infine ai piedi del Montalto.
La cima di quest'ultimo, da cui si domina tutto l'Aspromonte, si raggiunge mediante un tragitto in lieve salita, ed è caratterizzata da una statua del Redentore e da un'altrettanto suggestiva rosa dei venti, entrambe in bronzo.
Da Gambarie al Mausoleo di Garibaldi l'itinerario è detto Sentiero Rosso (segnavia rosso e n. 209, tempo 5 ore per l'andata e il ritorno). Procede senza presentare difficoltà per pinete e faggete che a volte lasciano spazio a caratteristiche radure in cui d'estate predominano il verde delle felci e il giallo delle ginestre. Lungo la via non mancano ruscelli e sorgenti. Si parte dalla statale 183, a qualche centinaio di metri di Gambarie.
Il percorso che va da Gambarie a Monte Basilicò è chiamato Sentiero Verde (segnavia verde e n. 210, tempo 5 ore per l'andata e il ritorno). Il monte, le cui pendici si colorano di verde in primavera, regala all'escursionista un silenzio assoluto e una luce irreale Il sentiero inizia dalla Statale 183, a 200 metri da Piazza Mangeruca.
Per giungere da Gambarie ai Piani di Melia si segue il Sentiero Giallo (segnavia giallo e n. 208, tempo 8 ore per l'andata e il ritorno). Bisogna dapprima seguire il Sentiero Rosso fino a Piano Vadi, quindi procedere diritto verso la sorgente Acqua del Monaco e il suggestivo Passo delle due Fiumare. Si raggiunge poi una strada sterrata che porta con facilità ai Piani di Melia, che si trovano vicino alle pinete d'Aspromonte più conosciute: quelle dei Piani di Carmelia.
Il percorso che va da Gambarie a Piazza Nino Martino è detto Sentiero Azzurro (segnavia azzurro e n 207, tempo 6 ore per l'andata e il ritorno). Coincide con i sentieri Rosso e Giallo fino a Piani Quarti, poi sale a destra verso la montagna e sfocia nel bosco in un agevole sentiero che, dopo qualche centinaio di metri, conduce a Piazza Nino Martino. Da qui si ammirano incantevoli panorami di Montalto, della Sicilia e dell'Etna.
Per andare dalla diga sul Menta alle cascate Menta-Amendolea (segnavia rossobianco-rosso e n 116, tempo 4 ore per l'andata e il ritorno), bisogna oltrepassare la fiumara Menta e salire per una strada sterrata fino a una biforcazione. Il sentiero è fra i più battuti èur non avendo come punto di partenza Gambarie. Il motivo sta nella brevità del percorso e nel meraviglioso spettacolo offerto dalle cascate. Alla loro base, la vasca naturale invita a un'immersione nelle giornate più calde.
Il Sentiero Italia (segnavia rosso-bianco-rosso, sigla SI e n 133) è un percorso che lega sud e nord d'Italia: si tratta di 5000 km da percorrere a piedi in 350 tappe. Consente di conoscere una nazione fatta di rari paesaggi e di pittoreschi centri abitati, ignorati dal turismo convenzionale. In Aspromonte il Sentiero Italia parte da Reggio Calabria e tocca Gambarie, Polsi, il Lago Costantino, S. Luca, Pietra Cappa e Zervò. I tratti sono percorribili ciascuno con tre-sette ore di cammino.
L'abbastanza impegnativo percorso circolare Platì-Piano Alati - Aria del Vento - Platì (sentiero n 111) richiede 5 ore.
I 120 km che vanno da Gambarie alle Serre prendono il nome di Sentiero del Brigante perché, al tempo delle colonizzazioni magno-greca e romana, costituivano un percorso battuto da ribelli, fuggitivi e banditi. Ancora prima fu invece un itinerario molto seguito dalle popolazioni sicanie e bruzio-lucane, per gli spostamenti lungo la penisola calabrese. Il sentiero (segnavia rosso-bianco-rosso e n 206) si sviluppa lungo la dorsale appenninica in direzione nord, e riveste importanza naturalistica oltreché storica. Occorrono 6-8 giorni di marcia.
Il percorso da Samo a Montalto (segnavia rosso-bianco e n 116), che congiunge la costa orientale dell'Aspromonte alla sua più alta vetta, è dedicato agli amanti della natura e soprattutto a chi è affascinato dalle tracce che l'uomo ha lasciato nei secoli con il suoi lavoro e la sua storia. Il sentiero per Montalto, percorribile in due giorni, attraversa paesaggi quasi irreali, costituiti da dirupi e anfratti, da vallate profonde e fiumare impetuose, da picchi assolati e da boschi così fitti che la luce quasi non vi penetra.
Ancora segni del passato ed esplosioni di natura sono protagonisti sul sentiero che va da Bova a Delianuova (segnavia rosso-bianco-rosso e n 128).
Il percorso consente, con 2-4 giorni di marcia, di valicare l'Aspromonte dal versante ionico a quello tirrenico. Gli abitanti della colonia greca di Delia risalirono la montagna allo scopo di insediarsi in zone più protette dagli attacchi dal mare. Alcuni si stabilirono a Bova, altri valicarono il crinale per fondare Paracorio, vicino Pedavoli. Questi ultimi nuclei abitati caratterizzano oggi l'importante centro di Delianuova, che si affaccia sulla Piana di Gioia Tauro e sul Tirreno. Il sentiero tracciato dagli abitanti di Delia è servito fino alla metà dell'800 a favorire i contatti e gli scambi fra la gente di Bova e quella di Pedavoli, specialmente in occasione delle rispettive feste patronali.
Oggi che esistono le strade rotabili, questo sentiero torna a vivere con tutta la sua storia per gli appassionati della montagna.
D'interesse storico-paesaggistico, il percorso circolare Samo-Precacore-Gole La Verde-Palecastro richiede 3-4 ore di cammino.
Il percorso Monte dell'Orgiata - Rocce S. Pietro - Pietra Cappa è contraddistinto dal n 112 e si percorre in 4 ore. Lasciato Monte dell'Orgiata (603 m), facilmente raggiungibile da Natile, si arriva attraverso una strada mulattiera alle rocce di S. Pietro (qui si possono individuare antichi giacigli scavati nella roccia da eremiti basiliani).
L'Antico Sentiero dei Greci (n 101) corrisponde al percorso Mammola - Fiume Torbido - Passo Sella - Santuario San Nicodemo - Passo Limina; richiede 3-4 ore di cammino.
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