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Nasce I SORCI VERDI, il nuovo trimestrale di letteratura & arti. Il Numero Zero è nelle librerie, da Padova a Brescia



«Noi non siamo un club esclusivo! Non siamo un posticino a prezzi modici! Non siamo una congiura, una loggia, una costoletta partitica!». Una novità si affaccia sullo (stanco) panorama delle riviste culturali italiane. E' I Sorci Verdi, trimestrale di letteratura & arti varie, che esce in questi giorni nelle librerie con il suo Numero Zero. Un lancio pilota, per ora presentato nelle scuole e nei centri di cultura, stampato in 3.000 copie iniziali.
E se è al momento reperibile principalmente a Brescia e Padova, la rivista sarà presto diffusa a livello nazionale.

L'idea è venuta a tre amici: Michele Mocciola, professionista residente a Brescia, che ha incontrato l'entusiasmo dei giovani Massimiliano Peroni e Pavel Zelinskiy, formatisi nelle università di Trieste e Padova. Zelinskiy è anche il proprietario della rivista. Direttore responsabile è Alberto Mondinelli.

«Noi rivendichiamo l'uso indiscriminato della beffa fantastica, dell'invettiva creativa, della dissacrazione incessante e dello scherzo elevato a potenza», si legge nel "(Quasi) Manifesto" che prende posto nell'ultima pagina, vergato in una brillante prosa avanguardista. Il resto della rivista si racconta da sé: una confezione grafica preziosa, elegante, quasi cartonata. Otto pagine formato tabloid, dense di spunti, ispirazioni, riflessioni intorno alla letteratura. E tanta poesia. «Ci teniamo al primato della carta sul digitale», dicono i fondatori. Per questo, curiosamente, I Sorci Verdi non è per ora disponibile sul web ma richiedibile via mail.

«L'obiettivo iniziale è riproporre degli autori che pur essendo riconosciuti a tutti gli effetti nel pantheon letterario a nostro giudizio stanno venendo progressivamente dimenticati», fanno notare i responsabili. «Pensiamo all'italiano Malaparte, ad esempio... ma anche alla Woolf, a Proust, di cui tutti parlano ma che pochi hanno letto. Questo è un punto di partenza, poi vogliamo sorprenderci».

Ma non c'è solo recherche e riscoperta negli intenti de I Sorci Verdi. «Dal Numero Uno», spiegano, «vorremmo creare un luogo di incontro per coloro che condividono la nostra passione per la scrittura e per la lettura. E questo già avviene, a giudicare dal numero di richieste che ci sono pervenute».

Nel sommario della rivista (la prima pagina è allegata a questo comunicato) si leggono, tra l'altro, "Brevi considerazioni sulla lettura", "Lettura come eros", "Manifesto dell'Io", "Sincronismi", "Io, Sade & gli altri". In prima pagina, l'editoriale fisso dal titolo emblematico "Parafulmine". In settima, a chiusura di un ideale "convivio" letterario, quasi di un pasto consumato con i lettori, la rubrica "Liquore".

E poi, citazioni e riferimenti: come si legge nel manifesto, "...ragionevolmente riteniamo che ciò che più amiamo, la letteratura, sia – allo stesso tempo e senza contraddizione – menzogna (Manganelli) e la più assoluta forma che la verità possa assumere" (Sciascia).
Con una promessa. "Una sola cosa è sicura: vi faremo vedere i sorci verdi!"

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