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Achille Funi - Venere latina (dettaglio), 1930 |
Novecento italiano, due lunghe stagioni di neoclassicismo
Novecento, forse il secolo più cruento con le sue due guerre mondiali ma anche di maggior fermento creativo per gli artisti del tempo che si sentono i veri interpreti dello spirito moderno. Il vento del nuovo classicismo che soffierà alla metà del secondo decennio del XX secolo in tutta Europa aveva in realtà già da tempo investito l'Italia post-unitaria dove la Capitale simbolica e amministrativa della Nuova Italia, doveva fare i conti con i quasi milleottocento anni di gloriosa civiltà figurativa cattolica.
La mostra ‘900 Classico, che inaugurerà domani (23 ottobre) a Roma in ben tre sedi -nella Galleria del Laocoonte di Via Monterone 13-13A, nella Galleria W. Apolloni di Via Margutta 53B ed infine nel nuovo spazio espositivo contemporaneo che le unisce di Via Margutta 81- si propone di raccontare "una storia" in particolare del Novecento artistico italiano. L'esposizione curata da Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli infatti, si focalizza sull'influenza esercitata sugli artisti italiani dalle due lunghe stagioni di neoclassicismo, quella dell'Italia dei Notabili e quella che va dalla presa di potere del Fascismo alla sua caduta.
Il mito di Roma e la legittimazione dalla storia
Una storia irrequieta e affascinante di corsi e ricorsi dove la propensione alla modernità non poteva non fare i conti con un culto della patria ancora in fase embrionale. Non potevano di certo essere il gotico o il barocco lo stile distintivo del passato da glorificare.
La Roma antica e imperiale era il repertorio perfetto cui attingere. Il riferimento all'antichità classica con l'armonia delle forme e della composizione, rappresentava perfettamente la continuità della storia e successivamente con il fascismo, il "destino imperiale" di una civiltà che aveva dominato tutto il mondo.
Strettamente collegate a questa ricerca di una legittimazione dalla storia, sono poi le imponenti campagne di scavi archeologici, gli smantellamenti dei vecchi quartieri medievali per far spazio ai bianchi marmi e simboli della Roma antica.
I grandi protagonisti del Novecento classico in mostra
Come tutto questo influenzò lo sviluppo dell’arte italiana del Novecento è proprio quello che si propone di evidenziare la mostra attraverso un vasto repertorio di opere -disegni e cartoni preparatori di grandi capolavori, rare tirature d'autore, dipinti, bronzi e sculture in marmo- che documentano un fermento artistico variopinto e altalenante tra folgorazione per la modernità e ritorno alle origini.
Tra paesaggi illusionistici, divinità pagane, aquile e leoni, nell'allestimento delle tre sedi espositive sono rappresentati con le loro opere alcuni dei maggiori protagonisti di quella straordinaria stagione creativa: Giulio Bargellimi, Libero Andreotti, Vittorio Grassi, Duilio Cambellotti, Mario Sironi, Gino Severini, Giovanni Guerrini, Achille Capizzano, Giorgio Quaroni, Alberto Ziveri, Corrado Cagli, Mirko Basaldella, Di Publio Morbiducci, Mario Ceconi di Montececon, Antonietta Raphael, Quirino Ruggeri, Marcello Mascherini, Alberto Savinio e sua moglie Maria Savinio, Eugene Berman, Andrea Spadini -a cui la Galleria del Laocoonte, per cura di Monica Cardarelli ha già dedicato una vasta mostra antologica che sarà prossimamente presentata in Inghilterra- e Fabrizio Clerici che sarà protagonista per la Galleria del Laocoonnte di una futura mostra retrospettiva e antologica.
'900 Classico
23 ottobre 2020 - 15 gennaio 2021
Galleria del Laocoonte, via Monterone 13 – Roma
Galleria W. Apolloni, via Margutta 53B – Roma
Galleria del Laocoonte e W. Apolloni, Nuovo Spazio Antico/Contemporaneo, via Margutta 81 – Roma
lunedì: 16.00-19.00 | martedì-venerdì: 10.00-13.00 e 16.00-19.00 | sabato: 10.00-13.00
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