La manifestazione, giunta alla sua trentesima edizione, è da sempre uno degli appuntamenti più importanti nel panorama delle sagre autunnali, richiamando visitatori da tutte le parti d'Italia e d'Europa. Spettacoli, mostre, degustazioni, laboratori per bambini, stand gastronomici e soprattutto il grande mercato dei contadini, che porteranno sui propri banchi le varietà di frutta perdute nel tempo e riscoperte grazie ad un duro e appassionato lavoro di recupero. Frutti antichi e dal sapore ineguagliabile, perduti nei meandri del tempo e nella frenesia di una società globale che non da più spazio a quei piccoli prodotti che sono l'emblema stesso della "resistenza" ad un mondo generalizzato. Si chiama BIODIVERSITA', e si mostra in tutto il suo splendore nella bancarelle della festa, curate e decorate nei minimi dettagli dagli agricoltori che con fierezza mostrano al pubblico l'identità agricola che ha fatto dei frutti dimenticati il proprio alfiere. Nespole, Corbezzoli, Azzeruole, Pere Volpine, Volpone e Broccoline; More e Scipione, e poi Mele Rosa, Abbondanza, Rugginose, Annurche, Durello e Gelate e tanto altro ancora, perchè la famiglia dei frutti dimenticati è antica e ricca di gusti e sapori diversi fra loro, che raccontano di un mondo perduto in cui non si mangia solo con gli occhi, ma di cui si gusta il sapore fino in fondo.
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