Si intitola “L’arca” e sarà aperta al pubblico dall’8 settembre presso la Casa di Rigoletto la mostra curata da Melania Gazzotti che Mantova dedica al grande illustratore Franco Matticchio. Il vernissage avrà luogo martedì 7 settembre alle ore 18, alla presenza dell’artista, che al termine sarà disponibile per il firmacopie del catalogo di mostra. In esposizione una serie di tavole originali – acquarelli, chine e matite – realizzate per libri, fumetti e giornali, ma anche lavori inediti provenienti dall’archivio dall’artista e da collezioni private. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Mantova e dall’Associazione Flangini di Milano, la mostra potrà essere visitata a ingresso libero, dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 18, fino al 3 ottobre. Gli ingressi saranno consentiti nel rispetto delle norme anti-Covid.
Franco Matticchio è uno dei più conosciuti
illustratori italiani. Nel corso della sua carriera, iniziata alla fine degli
anni Settanta, ha disegnato per i maggiori quotidiani italiani e ha collaborato
con numerosi editori, come autore di copertine e di fumetti. Nato a Varese nel
1957, città dove tutt’ora vive e lavora, Franco Matticchio esordisce nel 1979
disegnando per la pagina della cultura del “Corriere della Sera”. La sua
produzione è vastissima, dalle illustrazioni realizzate per giornali e case
editrici, ai manifesti per importanti eventi. Si dedica anche all’illustrazione
per l’infanzia e all’animazione, oltre a essere molto apprezzato come
fumettista. Le sue tavole dalle atmosfere surreali sono state raccolte in
diversi volumi e presentate in mostre in spazi pubblici e privati.
Il suo tratto e il suo immaginario visivo sono altamente riconoscibili e fanno di lui una delle voci più originali del panorama dell’illustrazione editoriale italiana. Per questo si è scelto di presentare la sua mostra “L’arca” nel corso dell’edizione 2021 del Festival della Letteratura di Mantova, occasione che già negli anni scorsi aveva visto la sede di Casa di Rigoletto ospitare le personali degli illustratori di fama internazionale Lorenzo Mattotti (settembre 2019) e Gianluigi Toccafondo (settembre 2020).
Con “L’arca” si vuole rendere omaggio allo stile
inconfondibile di Franco Matticchio e al suo personalissimo sguardo sul mondo,
che può essere a volte poetico e discreto, altre volte ironico e surreale, ma
sempre caratterizzato da una grande curiosità per la natura umana. La mostra
ripercorre la carriera dell’autore e la sua vastissima produzione, dando
risalto a uno dei soggetti da lui più amati: gli animali, da sempre fonte
inesauribile di ispirazione.
«Le creature che animano l’universo matticchiano –
spiega la curatrice Melania Gazzotti – possono provenire direttamente dal mondo
animale, che siano domestiche, selvatiche o esotiche, oppure essere il frutto
della sfrenata fantasia dell’autore, che spesso gli attribuisce tratti o
atteggiamenti umani. Possono essere protagoniste di singole tavole, alcune
cupe, altre enigmatiche, altre ancora esilaranti, o di intere saghe, come
quella del gatto Jones, un felino in camicia, pantaloni e bretelle e con niente
meno che una benda sull’occhio sinistro, star di numerose strisce pubblicate su
“Linus” e del volume “Jones e altri sogni” (Rizzoli Lizard, 2016). Altrettanto
emblematici sono i bestiari surreali raccolti nei volumi “Animali sbagliati”
(Vanvere, 2016) e “Animali sbagliati 3” (Vanvere, 2020), nei quali Matticchio
ha dato vita a una serie di esseri fantastici, nati da estrosi giochi di
parole. E non può mancare a quest’appello a salire sull’arca di Matticchio il
vorace bull terrier bianco con l’occhio nero, disegnato dall’autore per i
titoli di testa del film “Il mostro” di Roberto Benigni (1994).»
Biografia
Franco
Matticchio nasce a Varese nel 1957, città dove tutt’ora vive e lavora.
Esordisce nel 1979 disegnando per la pagina della cultura del “Corriere della
Sera”. Nel corso degli anni realizza illustrazioni per numerose riviste e
quotidiani, tra cui “Diario”, “Linea d’Ombra”, “L’Indice dei libri del mese”,
“Vivimilano” e “Il Sole 24 Ore”, disegnando anche una copertina per “The New
Yorker” (13 dicembre 1999) e un calendario per “Internazionale” (2019).
Contemporaneamente collabora con importanti case editrici: in particolare
illustra le copertine per la riedizione delle opere di Giorgio Scerbanenco e di
Carlo Emilio Gadda per Garzanti e di Paul Watzlawick per Feltrinelli e realizza
manifesti: tra i più recenti quelli del Giro d’Italia (2020) e del Festival
Italissimo a Parigi (2021).
Si
dedica negli anni anche all’illustrazione per l’infanzia pubblicando tra gli
altri “Che animale sei?” (Guanda, 2005), “Ti tirano le pietre” (Gallucci, 2006)
e “Favole per bambini molto stanchi” (Bompiani, 2015). Nell’ambito
dell’animazione realizza nel 1993 un suo spot per Legambiente, che viene
premiato al Festival Internazionale del Cinema d’Animazione di Annecy, e nel
1994 i titoli di testa del film “Il mostro” di Roberto Benigni.
Matticchio
è amatissimo anche come fumettista: negli anni Ottanta crea Mr. Jones (il nome
è ispirato alla canzone “The Ballad of a Thin Man” di Bob Dylan): un gatto
bendato protagonista di una serie di storie surreali pubblicate dalla rivista
Linus dal 1985 al 1992 e riunite nei volumi “Sensa Senso” (Milano
Libri-Rizzoli, 1993) e “Jones e altri sogni” (Rizzoli Lizard, 2016). Nel 2017
esce, sempre per Rizzoli Lizard, “Il signor Ahi e altri guai”, una raccolta di
strisce, realizzate a partire dalla fine degli anni Settanta, che hanno come
protagonista un misterioso e timido uomo con un occhio al posto della testa.
Le
sue tavole dalle atmosfere surreali sono state raccolte in diversi volumi, come
“Sogni e disegni” (Nuages, 1997) ed “Esercizi di stilo” (Einaudi, 2006) e
presentate in mostre in spazi pubblici e privati; negli anni espone con continuità
presso la galleria Nuages di Milano e la galleria dell’Incisione di Brescia,
nel 2017 la Galerie Martel di Parigi gli ha dedicato una personale.
Sia
che disegni su commissione sia che lasci libero sfogo alla propria fantasia,
Matticchio realizza sempre lavori personali e intimi che rendono il suo stile
inconfondibile e riescono a restituire il sapore delle atmosfere dei suoi
maestri dichiarati: Roland Topor e René Magritte.
Inaugurazione:
martedì 7 settembre, ore 18.00
A cura di: Melania Gazzotti
Orari: dal
lunedì alla domenica dalle 9 alle 18
Ingresso
libero
Per info: Organizzazione Flangini 3474533449 - associazione.flangini@gmail.com - www.associazioneflangini.eu - Facebook: Associazione Culturale Giuseppe e Gina Flangini
0 commenti:
Posta un commento