Sabato
30 ottobre 2021 a partire dalle ore 16:00, si apre, nelle
suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Claudio Cermaria (1942 – 2014) “Metafisica della materia” a cura di Andrea Rossetti. La mostra resterà aperta fino al 13 novembre 2021
con orario dal martedì al venerdì 9:30–13:00/15:00–19:00, il sabato
15:00–19:00.
Partiamo da
un errore, quello d'incancrenirsi sull'oggettualità del prodotto scultoreo,
immaginarlo come un organismo indipendente da necessità esterne. La sua
creazione è si una parabola di ricerca materica, diretta a “svelarne”
attitudini concreto-formali. Però solo al termine di questa parabola -
decisamente soggettiva - quel prodotto compie la sua missione, il piccolo
miracolo catartico di non subire lo spazio ma invaderlo, cementandosi
all'interno di esso. Come disse Fausto Melotti, «in scultura ciò che conta è
l'occupazione armonica della spazio».
Claudio
Cermaria l'aveva pronosticato da tempo, sapeva che il suo “essere scultore” non
significava unicamente dedicarsi ai materiali ed alle loro potenzialità
segnico-plastiche, ma farsi promotore di un'arte pronta a vivere in piena
partnership col mondo che la circonda. Quasi l'atto stesso della scultura tendesse
a contraddire i termini della sua fattiva certezza, formulandosi come una sorta
di compromesso fisico giocato tra la sua esistenza in quanto materia (legno,
marmo, pietra) e non materia, forma descritta (diretta) e forma ricavata
(indiretta), sostegno concreto di pieni e vacuità infinita dei vuoti.
Il legame
incorso tra Cermaria e Umberto Mastroianni non è un caso; non è un caso che nel
rapportarsi alla scultura del maestro, Cermaria abbia saputo concepire e
tradurre quella spinta di tensione plastica, necessaria ad attivare nel proprio
modo d'intuire la scultura e i suoi intrecci plastici una “patologia della
movimentazione”. Sviluppare “l'anima” di quelle evoluzioni è stato - ed è
ancora oggi - dare anima alla materia, attraversarne la natura fisica fino ad
estrarne la validità metafisica. È la fisica di Cermaria, che sconfina nella
controparte metafisica di lavorazioni soggette ancora una volta ad una
“patologia della gravitazione”, supposta convinzione che l'opera possa in sé
rescindere l'obbligatorietà dell'attrazione terrestre. Come se l'atto
michelangiolesco di estrarre forma dalla materia includesse quello di portare
la materia a librarsi per sé stessa, impadronendosi in pieno delle potenzialità
del proprio tutto tondo. Perché no, anche distaccandosi dalla funzionalità del
piedistallo, oggetto di una messa in discussione attraverso cui Cermaria sembra
aver voluto proseguire l'onda d'urto scatenata dal pensiero di Arturo Martini,
e dall'azione di Eliseo Mattiacci.
L’apertura
si svolgerà in accordo con tutte le normative vigenti per garantire la massima
sicurezza dei visitatori. Si informa che a partire dal 6 agosto, in
ottemperanza all'ultimo decreto legge per il contenimento dell'emergenza
Covid-19, è necessario esibire il GREEN PASS.
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