Le sue splendide sale a volta ospiteranno una selezione significativa delle opere di due artisti friulani, tra i più rappresentativi della ricerca d’arte contemporanea. L’esposizione promossa da Theke e dalla Fondazione Giovanni Santin è corredata da un catalogo edito da Punto Marte editore.
È per sempre interpella la
categoria del Tempo e in particolare quella della durata, che ha valore
positivo e necessario in ambito culturale, ma che diventa negativo nel caso
delle plastiche, materie poco costose, malleabili ed esteticamente pregevoli e
utilissime, che però diventano pericolose proprio perché indeperibili, dannose
nel momento in cui vengono disperse nell’ambiente.
La stessa immagine utilizzata per rappresentare visivamente la Mostra, l’iconica mano che indossa l’anello “prezioso”, in plastica trasparente, suggella l’unione Uomo/plastica/ambiente, testimoniando l’urgenza di pensare oggi ad un futuro diverso, in cui lo stile di vita sia attento alla Cultura, al Presente e al Futuro, e quindi anche alle problematiche ambientali.
È per sempre,
riporta l’arte del presente alle potenzialità concettuali più alte.
Coinvolgendo il visitatore le opere si prestano a letture diversificate grazie
alle trasparenze e alla leggerezza delle plastiche; alla morbidezza di carte
preziose; alle resine e ai policarbonati; agli acciai corten e al ferro fuso,
che comunicano poeticamente tanto la bellezza formale, quanto i contenuti e le
esperienze che rendono l’arte, e quindi la Cultura, motore di crescita e di
benessere
La “durata” e il “per sempre” accolgono il
Tempo fluido della nostra società indirizzandolo verso un domani in cui va
ripristinata l’armonia e il ritmo di un respiro collettivo e sociale. L’uomo,
infatti, non si salva mai da solo, ma condividendo opere, percorsi e processi
culturali comuni, e fondando le proprie radici in un passato che protegge e
testimonia la Storia, crea opere che vivono nella luce dell’oggi.
Proprio per questo gli edifici storici rappresentano il luogo ideale in cui esporre la Mostra È per sempre. Infatti, per entrambi gli artisti, Mara Fabbro e Alberto Pasqual, il Tempo conserva e non dimentica, lo fa nell’intero arco della sua durata, a partire dal passato che è la fonte indispensabile cui attingere per vivere consapevolmente e per progettare anche artisticamente un futuro vitale.
In occasione della mostra verrà presentato il prototipo di BeAPart, una soluzione allestitiva sviluppata da DFORM e Creaa con Ludovico Bomben, Filippo Lorenzin, Rachele D’Osualdo, Giovanni Di Vito, Laura Petruso, Marco Pietrosante, Stefano Coletto ed Elena Cantori, che guarda alla sostenibilità e all’economia circolare.
La sostenibilità ambientale ormai è di
casa anche nelle mostre italiane: dalla Biennale ai Musei pubblici molti hanno
ospitato artisti e iniziative in ambito green negli ultimi anni. Però finora è
stato più facile esporre la sostenibilità attraverso l’arte piuttosto che
perseguirla nelle esposizioni stesse. Come risolvere l’annoso problema degli
sprechi nei back end delle mostre: gli allestimenti usa e getta? A questo hanno
cercato di dare una risposta durante la pandemia Michele Filippi ed Elena
Tammaro, due titolari di impresa del Friuli Venezia Giulia. Hanno messo assieme
un team multidisciplinare, organizzato interviste e approfondimenti per
cogliere le esigenze del settore, e infine lavorato a un prototipo. Ed è così
che due artisti, due architetti, un designer, un curatore e una gallerista,
oltre ai professionisti delle rispettive aziende, hanno dato vita a BeAPart.
Il risultato è una soluzione espositiva
versatile e riutilizzabile pensata per progetti molto diversi per dimensione,
contenuto ed estetica. Nel mese di aprile verrà presentata a Rimini, Trieste e
Pordenone.
Il sistema è composto da una struttura modulare e una “pelle” che la riveste: le caratteristiche innovative della soluzione sono l’interscambiabilità delle pelli e la modalità con cui verrà commercializzato il prodotto. Ci si sposta verso la servitizzazione anche nel mondo dell’arte, dove l’hardware, la struttura fisica, non costituisce più il valore sul mercato, ma è una materia riutilizzabile quante più volte possibile.
Le nuove frontiere dell’innovazione
aziendale conquistano anche il settore artistico. Questo progetto di open
innovation è nato grazie a un finanziamento internazionale (progetto DIVA) che
sostiene la “cross-fertilization”: le collaborazioni fra imprese e settore
culturale e creativo molto in voga in ambito europeo. Il fortunato partenariato
è composto da DFORM, un’impresa hi-tech che lavora solid surface, metacrilati e
laminati HPL, e CREAA, impresa culturale e creativa specializzata in
comunicazione strategica e art thinking. Entrambe le realtà si affacciano già
ai mercati internazionali e presenteranno BeAPart anche alle istituzioni
museali d’oltralpe.
Augeo Art Space Corso d'Augusto,
217, 47921 Rimini RN
https://www.augeo.it/art-space/
info@augeo.it
0541 708733
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