La mostra presenta una selezione di opere in poliuretano di Piero Gilardi (Torino, 1942) dagli anni Settanta agli anni Novanta.
Il lavoro dei Tappeti-natura, iniziato alla metà degli anni ‘60, evidenzia, anche nei suoi più recenti sviluppi, l’interconnettività che lega l’uomo al mondo, oltre alla capacità di co-evoluzione nel tempo di tale relazione. Questo profondo legame è apparso in tutta la sua strutturale evidenza in seguito allo sviluppo nella seconda metà del secolo scorso della cibernetica e della teoria dei sistemi e ritorna nell’opera di Gilardi nel suo approccio multisensoriale di apertura e confronto, nelle sue recenti installazioni interattive e multimediali.
Fin dagli anni ‘60, Gilardi ha presentito come sotto la pressione di una tecnologia sempre più invasiva, i confini tra uomo e natura, tra oggetto e corpo organico, andassero via via trasformandosi e sovrapponendosi, aprendo a nuove forme di coesistenza e di soggettività, talvolta paradossali ma non necessariamente distopiche. I frammenti di natura poliuretanica non rappresentano e non alludono, ma divengono vettori sensoriali, anche attraverso la paradossalità delle loro relazioni con la realtà naturale, che sollecitano il cervello dell’osservatore a fornire nuove risposte in corrispondenza di inediti stimoli. In questo modo le sorprese e i misteri della natura, attraverso la supposta artificiosità dell’arte, divengono sonde gettate nella reattività dell’umano, nella sua capacità di produrre nuovi orizzonti di senso, o di non senso, a seconda dei casi. Il gap tra familiare e perturbante che si prova di fronte ai Tappeti-natura, crea quindi la distanza, l’ostruzione, la “discrepanza”, secondo un termine usato dall’artista, che permette all’osservatore di ricreare la natura scardinando i codici acquisiti.
Informazioni
MAAB GALLERY
Via Nerino 3
20123 Milano – Italia
Tel. +39 02 89281179
lunedì > venerdì | 10.30 > 18.00
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