Sabato 25 marzo 2023 dalle ore 17:00
SATURA Palazzo Stella
POLIFONIE CROMATICHE
mostra personale di Antonella Coda
a cura di Andrea Rossetti
aperta fino all’8 aprile 2023
dal martedì al venerdì ore
9:30–13:00 / 15:00–19:00
sabato ore 15:00–19:00
Sabato 25 marzo 2023, si apre,
nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Antonella Coda “Polifonie cromatiche” a cura di Andrea Rossetti. La
mostra resterà aperta fino all’8 aprile 2023 con orario dal martedì al venerdì
9:30–13:00/15:00–19:00, il sabato 15:00–19:00.
Alla base
della ricerca visiva di Antonella Coda c'è la concezione di un gesto quale
elemento autonomo, vitale, che autocraticamente vuole impossessarsi dell'olio
per scaricare la sua potenza espressiva sulla tela. Gesto come mezzo di
comunicazione sinestetica, utile a tracciare suggestioni, riconsegnandole
attraverso la proverbiale modularità del colore.
Ed è
attraverso quel medesimo gesto che l’artista attacca. Coda prende a morsi la
realtà, presentando tutta la sua capacità di ricostruire “pittoricamente”
luoghi iconici, modellandoli in forma di panoramiche percezioni introspettive
miste ad urgenze espressive.
Quello
dell’artista è, a tutti gli effetti, un vedutismo riletto alla luce di
riferimenti oggettivi; fonti da cui l'artista parte cogliendo umori, cromatismi
e sfumature, rielaborandoli nel pragmatismo di immaginifiche rappresentazioni,
che si fanno largo tra imponenti masse materiche. Masse prominenti, incastonate
nel progetto pittorico di Coda col ruolo
assoluto dell’elemento
cardine. Paradossalmente sono queste, concretezza allo stato puro, a costituire
il grado zero di un percorso estatico, finalizzato a superare la percezione
materica dell’intero impianto visivo.
Caratterizzante
per la pittura di Coda è un processo creativo ragionato e attivato come
conseguenza di un’azione sentita. Figlia di una drammaticità assoluta e
assunta, da un lato, nel senso più contemporaneo e più kieferiano possibile;
dall’altro, decisamente orientata verso il pensiero di Pablo Picasso, che
proprio di «azione drammatica durante la quale la realtà si trova disintegrata»
parlava riferendosi alla pittura stessa. Disintegrazione che, in fin dei conti,
per Coda è preludio di una nuova visione costruttiva, come contropartita di un
corredo emotivo espresso in prima persona.
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